Traduzione

sabato 29 marzo 2014

Si può raccontare una storia senza usare le parole?

Certamente.
Usando le immagini e, in questo caso, quella che si può definire la cultura popolare.
Ci sono storie infatti, che sono talmente radicate nel nostro bagaglio culturale che non hanno bisogno di essere più supportate da tanti orpelli.
bastano pochi simboli e il gioco è fatto.
ho realizzato questo libercolo durante un corso che ho recentemente concluso e che trattava temi come la comunicazione e il messaggio pubblicitario e promozionale.
la docente ci aveva chiesto di provare a reinterpretare uno dei "libri illeggibili" del mitico ed ineguagliabile Bruno Munari.
Ma mentre tornavo a casa dalla lezione continuava a ronzarmi in testa un'altra idea, che con i libri illeggibili non aveva propriamente a che fare.
I libri di Munari sono infatti dei meravigliosi esercizi stilistici, sono forme d'arte, modulazioni della carta e dei colori assemblati in forma di libro.
Ma non narrano una storia.
Io invece avevo in mente di tentare di stilizzare una storia tanto da renderla comprensibile senza la narrazione linguistica.
E quale fiaba più adatta di...



martedì 25 marzo 2014

Formelle per le Pinocchie

Qualche tempo fa Maria Teresa del blog Le Pinocchie, la stessa che tempo fa realizzò per me questi magnifici orecchini.
Perchè io faccio handmade, ma lo compro anche!!!
Maria Teresa mi ha scritto per una commissione: due formelle per le sue due "compari", ossia le altre Pinocchie!!
Donata e Maria.
Una amante del BLU, l'altre del rosa, una che viaggia moltissimo e si occupa della commercializzazione di una speciale tipo di monopattino, l'altre che ha 7 gatti e ogni volta che vede qualcosa che la ispira o le piace molto lo carpisce dichiarando: questo è "per me".

mercoledì 19 marzo 2014

Il mio papà ed io...

Questo è il regalo che ho preparato per conto di Giada per il suo papà.
Il soggetto l'ho visto sul blog di Donata, http://lebianchemargherite.blogspot.it/, uno dei più bei blog che io abbia visitato di recente.
Sono rimasta letteralmente incantata davanti alle sue creazioni shabby chic, una più bella dell'altra, e l'ho subito contattata dopo aver visto un quadretto con un papà stilizzato, in filo di ferro, che saliva su una scala per prendere la luna per la sua bambina, che mi sembrava un regalo adattissimo per l'imminente festa del papà.
Il problema è che il quadro non era più disponibile e i tempi per realizzarne un'altro erano troppo stretti.
Così ho deciso di procedere autonomamente, pur chiedendo a Donata il consenso a realizzare un soggetto che in qualche modo replicava il suo.
Ovviamente, come sempre accade per le creazioni handmade, ognuno ci mette un po' del suo e così io ho cambiato i materiali, e il colore, pur replicando l'adorabile soggetto originale di Donata.
Il risultato ottenuto è questo.
La mia Giada ovviamente ha una bella testolina piena di ricci e il colore che ho scelto è il BLU!

lunedì 17 marzo 2014

Ciondolo e orecchini "Sole di perla"

Questo ciondolo e questi orecchini coordinati sono stati un regalo da parte di mia zia alla figlia di una sua amica.


martedì 11 marzo 2014

Girocollo fatto a mano con famiglia di gufetti

Questo girocollo è nato perchè mia sorella mi ha regalato due bracciali, uno azzurro e uno rosa, con i quali però io non avevo niente da abbinare.
casualmente avevo alcuni cristalli di questi due colori e così ho messo insieme questo progettino: realizzare un ciondolo da abbinare ai bracciali, con la mia solita pasta di mais ricetta superspeciale, quella morbida che se cade non si rompe, e mi sono fatta questo.


mercoledì 5 marzo 2014

A Giada per i suoi sogni

Lo avevo anticipato qualche post fa, quando ho parlato della mia narrazione sulla "lucertolina verdina" che quella non era l'unica storia che ho scritto.
Tutto è cominciato la scorsa estate, mentre mi trovavo al mare e raccoglievo conchiglie sulla spiaggia. 
Le conchiglie che si possono trovare sulla riviera romagnola, a Bellaria nello specifico, non sono particolarmente esotiche come dimensioni e forme, si tratta infatti perlopiù di comunissime vongole.
Da principio però ne avevo notate alcune particolari, come se qualcuno vi avesse disegnato sopra dei piccoli  disegni calligrafici, che assomigliavano ad accampamenti di indiani e così mi era venuta l'idea di raccoglierne un po' e di tentare di inventarmi una piccola storia da raccontare a Giada.
Poi però mentre le raccoglievo e ne trovavo di ancora più belle e interessanti per le suggestioni che mi suscitavano guardandole, la storia degli indiani proprio non veniva fuori, ma ne veniva fuori un'altra.
E' stato così che ho avuto la mia intuizione, un po' folle forse e l'ho trasformata in un racconto, e ho capito in maniera molto più profonda di quanto mi sia mai capitato cosa vuole dire veramente avere un'idea.
Io sono abbastanza creativa, faccio tante cose a mano trasformando le mie idee in progetti ed oggetti, sia nel mio lavoro che nel privato.
Ma una cosa così forte e intensa non mi era mai capitata.
Un progetto magico.
Dico così perchè man mano che raccoglievo le conchiglie e nasceva dentro di me questo racconto, mi sentivo in realtà come se non fossi io a pensarlo e immaginarlo, ma come se dall'esterno mi arrivasse una continua sollecitazione a continuare a camminare e raccogliere, camminare e raccogliere (non nego di aver anche desistito in alcuni momenti, soprattutto quando mio marito, che mi osservava dal lettino, si accigliava e scuoteva la testa!!), fino a che tutto si è concluso e io mi sono trovata con in mano una manciata di conchiglie che parlavano.
Parlavano di una piccola conchiglia e dei suoi sogni.
Di Giada e quello che spero possa avere.
Di me e della mamma che vorrei essere.
Di emozioni, sensazioni, sentimenti.
Di quello che i grandi possono e devono dare ai bambini: gli strumenti per fare il loro sogno.

Il racconto verrà presentato nella biblioteca del Comune di Carpineti il 13 aprile alle ore 16,00.
Sarà un piacere accogliere chiunque di voi abbia occasione e desiderio di venire.


domenica 2 marzo 2014

Carnevale fatto in casa: Sally/ Nightmare before Christmas

Tim Burton, sempre.
E fu così che anche quest'anno, dopo che in quello passato avevamo impersonato il Cappellaio Matto della versione burtoniana di "Alice in Wonderland", Giada ha voluto travestirsi da un'altro dei suoi personaggi, Sally.
Lo ha sostenuto per mesi, ma io credevo che presto o tardi sarebbe tornata a casa dalla scuola materna dicendo che, sentite le sue compagne, avrebbe preferito Cenerentola, Biancaneve o la bella addormentata nel bosco.
E invece no, è rimasta sulla sua scelta fino all'ultimo e io mi sono dovuta attivare.
Non che le pretese di questo costume che le ho fatto fossero molte, il tutto poi reso più facile dal fatto che il personaggio in questione è piuttosto sbrindellato"!!
Non ho avuto tempo di progettarlo proprio come l'originale e così mi sono semplicemente affidata ai colori della stoffa e qualche taglio che vagamente ricordasse il vestito di Sally...nell'insieme non ci si fa neanche caso più di tanto!

Il vero dramma è stato realizzare la parrucca.
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