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venerdì 27 settembre 2013

Mi butto...

Qualche anno fa non mi sarei mai attentata a fare questa cosa.
Il timore del giudizio degli altri e dell'espormi di fronte a loro prendeva il sopravvento su qualunque altro desiderio di affermazione.
La mia creatività ha cominciato a tradursi in progetti e oggetti circa 15 anni fa, ma solo oggi sono pronta per espormi un po' più seriamente, e lo faccio completamente noncurante del risultato che otterrò, perchè non è quello che importa.
Porto le mie civette a una fiera, la MIA fiera, quella del paese dove sono nata e dove pertanto l'esposizione personale sarà elevata all'ennesima potenza.
E non importa se le venderò oppure no.
Quello che importa in questo momento è che sento finalmente di avere maturato una sicurezza che prima non avevo e questo mi da un forte senso di pace e tranquillità.
Le incertezze e i timori della fase adolescenziale, e anche un po' oltre, hanno lasciato spazio a qualcos'altro, che devo dire mi piace decisamente di più.
Forse sono semplicemente diventata grande.

Comunque, al di là di questa piccola introspezione, eccole qua, le mie creature, nello loro colorata  e scoppiettante varietà!





domenica 22 settembre 2013

Mommy and Baby

Questa civetta vuole rappresentare una mamma con in testa il suo bambino.
L'ho realizzata in pasta di mais applicando cristalli swarovski e decori perlati in rilievo.




Dovessi venderla bene, altrimenti bene lo stesso perchè sta benissimo in casa mia!!!
in fondo ci sta che rappresenti me e Giada, o no???

mercoledì 18 settembre 2013

Scatola rosa per Martina

Questa scatola mi è stata commissionata da una nonna per la sua nipotina Martina che è nata da poco.
La richiesta era: ROSA, ROSA, ROSA, e ricca.
E io spero di avere esaudito la richiesta e le aspettative...




Ci ho messo tutti i miei soliti soggetti che riguardano il mondo dei giochi e dei bambini e mi sembra che l'effetto finale sia buono e che anche l'aggiunta del pizzo, che non avevo mai usato prima belle scatole precedenti che trovate qui in sequenza, sia una buona idea.

lunedì 16 settembre 2013

L'ultimo mare della stagione

Eh, sì, l'estate sta finendo...
E io mi sono concessa un po' di mare per chiudere la stagione.
Due sabati fa, a Lerici, da brava mammina con la mia bambinella e mio marito con mangiata finale di pesce nel nostro ristorante preferito in riva al mare, "La Conchiglia", dove un'allestimento luminoso ha animato la nostra serata e incantato Giada...






giovedì 12 settembre 2013

Il cesto con le ciliegie

Sono stata con loro tutta la giornata e a pranzo siamo stati raggiunti da un loro conoscente e in tutta verità conosco da tempo anche io.
Era amico di mio padre,  e papà di una mia compagna di scuola ai tempi delle medie.
Mi ha sorriso appena mi ha visto, e cercato più volte il mio sguardo mentre parlava con gli altri, finchè poi mi si è avvicinato e mi ha detto che era venuto insieme a Federica quando mio padre se ne è andato, ma che io in quel momento non c’ero.
Tutti gli chiedevano del suo incidente, avvenuto a giugno, quando è caduto da un albero rompendosi vertebre e costole in un numero impreciso.
“Sto bene ora”, ha detto, “è andata molto bene”.
Durante il pranzo ogni tanto l’ho guardato e ripensato a quando ero piccola e ai ricordi che avevo di lui insieme a mio padre.
Lui più volte mi ha coinvolta nel discorso, e ogni volta era come se volesse dirmi qualcosa in più di quello che le parole che pronunciava stavano effettivamente dicendo.
Il parallelismo che si è creato tra lui e mio padre oggi nei miei pensieri è stato leggero, piacevole, coinvolgente ma non troppo, finchè ad un certo punto ha cominciato a raccontare meglio del suo incidente.
“Ero andato a raccogliere le ciliegie e mi sono spinto molto in alto, il ramo si è rotto e sono caduto. Ma le ciliegie non erano per me, erano per le mie nipotine. Le raccolgo sempre per loro, non tanto per me, cosa vuoi mai, a me non interessano, ma a loro piacciono tanto”.
Ed è stato lì che il tutto si è fatto più intenso e toccante.
Ho ripensato a mio padre, al suo salire sugli alberi, al suo andare per boschi a raccogliere i frutti, portarli a casa per darli a Giada, per merenda.
Amarene. Quante amarene.
Oggi un uomo mi ha ricordato mio padre, il nonno che era, e mi sono accorta che questo è avvenuto nel momento preciso in cui ha detto: "Quando sono caduto, ed ero lì sdraiato in terra, e non riuscivo nemmeno a respirare, e intorno a me c’era un grande frastuono....e tante persone che erano accorse, e poi via, sull’ambulanza, in corsa verso l’ospedale...l’unica cosa a cui riuscivo a pensare era che avevo lasciato sull’albero il cesto con le ciliegie”.



mercoledì 11 settembre 2013

Stregatto astratto 7

Questa volta ho provato a fare gli orecchini...ci vuole un attimo, perchè sono piccoli!
Basta armarsi dei ganci che sono acquistabili ormai in tutti i negozi di hobbistica.
Ne ho già realizzato anche un'altro paio fatti a gufetto per Sara che ha acquistato uno dei miei ciondoli blu postati qui e voleva abbinare gli orecchini...presto ve li mostrerò.
Intanto proseguo la mia sequela a tema Stregatto, prossima tappa non si sa!



Dal web queste incredibili scarpe...e una sfida a chiunque si senta di indossarle!


domenica 8 settembre 2013

E via...di civette!

Ho ripreso il lavoro dopo le ferie e sono a pieno ritmo.
L'unica nota stonata di questo rientro è stata un'allegra visitina da parte di qualcuno che ha pensato bene di forzare la porta di casa mia e frugare un po' ovunque nella speranza di trovare qualcosa di interessante.
Mi piacerebbe dire a costui che la cosa più costosa che possiedo è il mio mutuo.
In particolare in questi giorni mi sto dedicando a una sorta di "progetto civette" perchè mi è stato chiesto di supportare un negozio per una fiera la cui intenzione è quella di fare un banchetto in cui il tema sono, appunto, le civette.
Così mi sono data da fare, e sto ancora lavorando, per crearne il maggior numero possibile pronte per fine settembre.
Avevo venduto il quadretto tondo viola e giallo, ne ho subito preparato un'altro simile.



mercoledì 4 settembre 2013

Mostar

Io non viaggio molto, l'ho già detto in un'altro post.
Mio marito ha il terrore di volare, e visto che stiamo insieme da quando io avevo 17 anni non ho mai avuto grandi occasioni per lasciare l'Italia e andare all'estero.

E' un vero peccato perchè so che niente arricchisce tanto quanto un viaggio.

Qualche mese fa però un piccolo viaggio me lo sono concessa, anche se a dire il vero "viaggio" non è il termine esatto.
E' stato un percorso diverso, ma questa è un'altra storia.
Di quei giorni, molto intensi per me, vorrei condividere con voi quella che poteri definire la parte più turistica, a Mostar, nella ex Jugoslavia.
La chiamano la piccola Istambul e non è difficile capire il perchè.












Mostar si trova fra le alte montagne brulle della Erzegovina, nella valle del fiume Neretva.
Ciò che rende famosa questa città è il Ponte Vecchio, lo Stari Most, costruito nel XVI secolo e ricostruito nel 2004 dopo essere stato distrutto da un mortaio croato durante la guerra che ha segnato queste terre nella prima metà degli anni '90.
Ma Mostar ha anche un meraviglioso centro storico, dichiarato Patrimonio dell'Umanità Unesco,  ed è punteggiata da splendide moschee del XVI secolo, torri, case, bagni turchi, begli edifici risalenti all'Impero Austro-Ungarico e anche tante piccole botteghe artigiane che animano le strade, come l'antica via degli orefici e il bazar tipicamente orientale.

Vi convivono quattro etnie religiose – cattolici, ortodossi, islamici ed ebrei – e anche questo costituisce parte del suo fascino unico e suggestivo.

E' una città multietnica, ed è un interessantissimo punto di congiunzione del mondo orientale con quello occidentale: non è una fusione, sembra più una giustapposizione, ed è stano, e bello allo stesso tempo.






E' veramente una città straordinaria, molto frizzante e bellissima, nonostante porti ancora in segni tangibili ed estremamente concreti di quella guerra che così tanto l'ha segnata.



La sua cattedrale cattolica è andata distrutta durante la guerra, ed oggi è ricosctruita in una veste contemporanea comunque molto interessante e curata.





Molte cose mi sono rimaste di questa straordinaria città, ma un pensiero particolare va sinceramente al turbamento nel vedere contesti così diversi a pochi, pochissimi passi uno dall'altro...

Questo mio blog di solito mostra le mie creazioni.
Questa volta no.
Questa volta mostra una città.






Ho scritto questo post su di lei perchè Mostar mi ha lasciato qualcosa che va oltre il ricordo di una città, di un luogo, di un popolo, di un viaggio.
Mostar mi ha lasciato delle idee, e quindi mi ha resa più ricca.



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