Traduzione

mercoledì 20 marzo 2013

Al mio papà

Questo è ciò che avrei regalato a mio padre per la festa del papà.
Ho deciso di realizzare ugualmente questo pannello e di tenerlo io, per pensare a lui mentre lo creavo e per avere un ulteriore espediente per pensarlo quando lo guarderò appeso in casa, anche se non ce ne sarebbe bisogno perchè lo penso sempre.
L'dea è quella di un gruppo familiare, una famiglia di gufi/civette che ci rappresentasse.
Siamo io, lui, mia sorella, e anche Giada.
La piccola sta posizionata sulla testa di lui perchè il giovedì pomeriggio, quando veniva a prenderla, se la caricava sempre in spalla per portarla a casa dall'asilo.
Ho sempre avuto in mente di scattare loro una fotografia in quella posizione, ma non l'ho fatto.
Lo faccio ora, con questo quadretto.

 Eccolo appeso al muro...

Giada...
IO...
Mia sorella...


Oggi la scelta di questo soggetto, che avevo in mente già da un po', mi è ancora più cara perchè mia sorella mi ha recentemente ricordato di un avvenimento particolare accaduto un paio di anni fa.
Mia nonna se ne era andata da pochi giorni e mio padre era nel suo orto dove teneva anche i suoi cani da caccia.
Telefonò a mia sorella dicendole di raggiungerlo per vedere una cosa piuttosto insolita e quando lei arrivò lui teneva tra le mani una civetta che non si sa come era riuscita a entrare nel ricovero attrezzi.
Fortunatamente lei era armata di macchina fotografica e ha immortalato la scena.
Eccola qua, tra le mani del mio papà.


Abbiamo sempre creduto, soprattutto perchè ce lo ha trasmesso proprio mio padre, che gli animali, in particolare quelli selvatici, avessero uno spirito particolarmente intenso, quasi come se a volte fosse mutuato dallo spirito dei nostri cari che se ne sono andati.
Non è una questione di reincarnazione, ma solo una sensazione di particolare intensità nel comportamento di questi animali in cui cogliamo dei riferimenti e in cui riscontriamo coincidenze.
So che mio padre in quel momento ha creduto che quella civetta fosse stata mandata da mia nonna, come una lepre gli fu mandata da mio nonno, anni fa.
Io ora aspetto te, papà.
Aspetto che tu mandi qualcuno da me.

10 commenti:

  1. complimenti il pannello è stupendo, ma soprattutto il significato che cela in sè!

    RispondiElimina
  2. Difficile lasciare un commento, mi hai fatto emozionare davvero. E il tuo lavoro ha un che di magico, saranno anche i colori non troppo forti?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. ho scelto colori tenui e anche io li trovo molto dolci...

      Elimina
  3. Commuovente...lo sguardo della civetta sembra osservare il passato, con dolcezza e il futuro con speranza.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Era bella vero? Peccato che io in quel momento fossi al lavoro e non sia riuscita anche io ad andare a vederla!

      Elimina
  4. Sono convinta che quando se ne vanno, i nostri cari ci siano sempre vicini, anche se non nella forma che ci è familiare.
    Questa è una prova, no?
    Hai dato forma ad un pensiero carinissimo e molto dolce.
    un abbraccio fortissimo

    RispondiElimina
  5. Anch'io sono convinta che i nostri cari ci parlino attraverso piccoli avvenimenti o piccoli esseri, come in questo caso. Il quadretto è stupendo e molto dolce, pieno di significati e soprattutto amore! Mi sento un po' gretta dirti che hai una tecnica incredibile, perché qui si parla di sentimenti, ma effettivamente è vero: HAI UNA TECNICA INCREDIBILE!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ti ringrazio, per il pensiero e per i complimenti che comunque sono sempre graditi;)

      Elimina

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...